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Fiumicino Fiumicino / Via Giorgio Bombonati

Fiumicino, lavori socialmente utili: migranti di via Bombonati puliscono l'area del vecchio faro

L'iniziativa è parte integrante del protocollo di intesa per il coinvolgimento volontario dei migranti richiedenti asilo presenti sul territorio in lavori socialmente utili, firmato lo scorso 2 settembre tra Fiumicino e la Prefettura di Roma

Migranti all'opera a Fiumicino. Dodici ragazzi, tra i 18 e i 25 anni, provenienti da Ghana, Libano, Gambia, Costa D'Avorio e Nigeria, scelti tra i 60 richiedenti asilo ospitati dalla scorsa estate presso il centro di accoglienza di via Bombonati a Isola Sacra, questa mattina hanno iniziato a ripulire dai rifiuti l’area adiacente il vecchio faro di Fiumicino.

L'iniziativa è parte integrante del protocollo di intesa per il coinvolgimento volontario dei migranti richiedenti asilo presenti sul territorio in lavori socialmente utili, firmato lo scorso 2 settembre tra il Comune di Fiumicino e la Prefettura di Roma. E proprio il Prefetto di Roma Paola Basilone, insieme al sindaco Esterino Montino, alla Presidente del Consiglio Comunale Michela Califano e agli altri membri della Giunta, del Consiglio comunale e delle Forze dell’Ordine, quest'oggi ha presenziato alla prima uscita ufficiale dei ragazzi del centro di via Bombonati, gestito dalla onlus Virtus Italia, che da questa mattina stanno raccogliendo i rifiuti a Passo della Sentinella con rastrelli, pale, guanti e pettorine arancioni con il logo del Comune.

Con il legno recuperato i ragazzi ricostruiranno, di loro iniziativa, la staccionata degradata del parco del Faro. "Siamo davvero felici che finalmente questo progetto sia partito – dichiara il sindaco di Fiumicino Esterino Montino – impegnando i ragazzi stranieri ospitati in via Bombonati in lavori socialmente utili. I migranti, prima di intraprendere questa attività, che li impegnerà dal lunedì al giovedì, dalle 9 alle 13, hanno sostenuto un corso di formazione e saranno seguiti dalla cooperativa "tutor" Il Faro, nelle opere di piccola manutenzione, pulizia di giardini e ciclabili, sfalci sulle strade".

"Non lasciare abbandonate queste persone in un centro di accoglienza, ma piuttosto utilizzandole al servizio della comunità, rappresenta un'occasione di integrazione, di formazione, di reciproca conoscenza e quindi di utilità per tutti. Un modo intelligente per superare stereotipi, differenze e diffidenze. Posso dire con orgoglio che il Comune di Fiumicino è uno dei Comuni italiani precursori in progetti di questo tipo", ha concluso Montino.

Duro invece William De Vecchis, Noi con Salvini Fiumicino: "Mi sarei aspettato questa mobilitazione anche per i licenziati delle società aeroportuali o del settore turistico ed edile locale. Mi aspettavo la stessa attenzione per i disoccupati residenti del comune. Ma come spesso avviene in questi tempi due pesi due misure. Io continuo a essere critico e vigilerò sui costi di questa operazione, presentando accesso agli atti".

A far da sponda alle parole di De Vecchis anche il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni: "Far svolgere agli immigrati richiedenti asilo dei lavori socialmente utili è un'idiozia che solo la sinistra targata Pd può concepire e la sinistra targata M5S della Raggi può voler mettere in pratica. Non si conoscono ancora i dettagli di questa trovata ma nel caso si preveda di far lavorare gratuitamente i richiedenti asilo segnalo che la schiavitù in Italia è stata abolita da molti secoli e non si capisce con quali strumenti il Governo e i Comuni intendano costringere a lavorare un immigrato che si rifiuta di farlo".

"Il ministro Minniti e il sindaco Raggi stanno pensando alle catene, alle frustate e alla privazione di cibo e acqua? Nel caso in cui si preveda di pagare gli immigrati che fanno lavori socialmente utili, saremmo di fronte ad un insulto nei confronti dei milioni di italiani ridotti in povertà e privi di lavoro, reddito e un sostegno da parte dello Stato.- continua Meloni sul suo profilo Facebook - Non ci sono facile scappatoie all’immigrazione incontrollata: il problema non è trovare dove accogliere i clandestini e come trovare loro un lavoro, il problema è trovare misure più efficaci per fermare il flusso di arrivi e rimpatriare chi non ha diritto a stare in Italia.

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