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Venerdì, 19 Aprile 2024
Fiumicino

Fiumicino, caso chioschi: le opposizioni chiedono le dimissioni del Sindaco

I consiglieri: "Dispiace constatare come Montino e il centrosinistra siano fuggiti dal confronto utilizzando una ridicola interpretazione del regolamento comunale"

Continua la eco del caso chioschi a Fiumicino. Il terremoto politico prosegue. Questa mattini i consiglieri di opposizione del comune di Fiumicino Mauro Gonnelli, William De Vecchis, Federica Poggio, Claudio Paolini, Giovanna Onorati, Raffaello Biselli, Giuseppe Picciano, Roberto Merlini si sono presentati in Comune con una serie magliette per chiedere le dimissioni del sindaco Esterino Montino e di tutta la maggioranza. 

"Noi oggi in consiglio comunale per chiedere al Sindaco e alla sua maggioranza di rispondere sui molteplici procedimenti giudiziari che li hanno coinvolti e approvare un ordine del giorno che impegni chiunque sia rinviato a giudizio a dimettersi, c'eravamo. Dispiace invece constatare come il primo cittadino e il centrosinistra siano fuggiti dal confronto utilizzando una ridicola interpretazione del regolamento comunale: indossavamo delle magliette in cui si chiedeva coerenza e rispetto degli impegni presi", dicono in una nota congiunta. 

"Il sindaco fu il primo, in campagna elettorale, ad affermare che non c'avrebbe pensato un attimo a dimettersi in caso di avviso di garanzia. Oggi invece di rispettare quelle promesse lui e la sua maggioranza hanno preferito 'scappare' in maniera grottesca. Evidentemente per loro coerenza, legalità e trasparenze sono concetti offensivi e tumultuosi. Il solito giustizialismo a seconda delle esigenze", concludono.

Di parere opposto il consigliere comunale del Pd Giuseppe Pavinato: "Nessuno, né i consiglieri né i cittadini presenti e in streaming hanno potuto capire le ragioni vere di una convocazione straordinaria da parte dei consiglieri di minoranza. Gli stessi non hanno saputo o voluto prestarsi a una franca e corretta discussione sulle motivazioni della richiesta. Anzi, alla discussione hanno preferito anteporre atti esibizionistici, plateali, di pura e sciocca propaganda, con magliette e cartelli, chiedendo addirittura le dimissioni del Sindaco, della Giunta, di tutta la maggioranza.
Corretta, irreprensibile, altamente democratica, la gestione da parte del Presidente dell’Aula, che ha dato più volte la possibilità di discutere."

"Lo stesso Sindaco ha precisato nei giorni precedenti, sulla stampa nazionale e in trasmissioni televisive, le ragioni di tutti gli atti amministrativi nel pieno rispetto della legge. La minoranza ha colpevolmente rifiutato l’opportunità di una serena discussione, e quindi è loro la responsabilità dei interruzione del Consiglio. - ha continuanto in una nota - Anche l’Aula consiliare di Fiumicino è, al pari di tutte le altre aule sia del parlamento che degli altri consigli regionali e comunali di tutto il nostro paese, una sede rigorosamente istituzionale. Per questa esclusiva e indiscutibile ragione, l’aula del Comune di Fiumicino è un luogo deputato al confronto civile, anche aspro, ma rigidamente democratico".


"Tutti i consiglieri, senza esclusione alcuna, ma anche tutti i cittadini ammessi, debbono attenersi a questa fondamentale regola. Ed è bene rispondere e precisare che, anche in costanza di sospensione o pausa lavori, non consentito a nessuno avere atteggiamenti non consoni alle regole dettate da quel principio etico. Nel consiglio di oggi è stato rigorosamente consentito e applicato il diritto a una discussione franca e puntuale su una richiesta formulata dai consiglieri di opposizione. Così non è stato possibile per loro esclusiva responsabilità, con la scelta palese di preferire comportamenti reiterati di turbativa.  Tutti debbono sapere che sarà sempre possibile confrontarsi in Aula e non su una materia, questa sì, ferma nella sua applicazione da ben 14 anni, sulla quale finalmente solo questa maggioranza ha deciso di dare una definitiva azione di governo nel pieno rispetto della legge", conclude Pavinato. 

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